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Ecomuseo Di Cascina Moglioni

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Yana
January 21, 2019
L’Ecomuseo di Cascina Moglioni, istituito nel 1996, è stato tra i primi nati in Italia, insieme all’Ecomuseo della Segale – Aree Protette Alpi Marittime, all’Ecomuseo Colombano Romean – Aree Protette Alpi Cozie, all’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano – Associazione Basso Monferrato Astigiano. Gestito, come già ricordato, dall’Ente Aree Protette Appennino Piemontese (già Ente Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo), ha sede presso un’antica cascina della zona di Capanne di Marcarolo (punto GPS 44.568897, 8.778814), vicino al sito storico della Benedicta, località nota perché teatro di un terribile rastrellamento, avvenuto nella primavera del 1944, nel quale persero la vita più di cento giovani antifascisti. La zona di Capanne di Marcarolo, istituita a Parco Naturale Regionale nel 1979, già agli inizi degli anni ’80 era stata a fondo indagata proprio per le sue particolarità non solo naturalistiche ma anche storico-antropiche, dovute al lungo isolamento geografico rispetto ai centri urbani limitrofi. L’Ecomuseo si trova in un contesto naturale estremamente suggestivo, tra boschi di faggio, castagni secolari e praterie umide che ospitano specie vegetali e animali di grande interesse. Tra le tante specie presenti ricordiamo: Zerynthia cassandra, con la sua pianta nutrice Aristolochia rotunda, Euphydryas provincialis, con la sua pianta nutrice knautia arvensis, Neotinea tridentata, Neotidea ustulata, presenti nei prati della cascina; Ichthyosaura alpestris apuana, Bubo bubo, Caltha palustris, Eriophorum angustifolium, Narcissus pseudonarcissus concentrati in particolare nella zona umida intorno alla pozza d’acqua; Dryocopus martius, nelle faggete mature e Canis Lupus, avvistato nelle pertinenze della struttura. Poche sono le notizie storiche circa la Cascina Moglioni, il cui nome deriva dal termine dialettale muiuìn che significa zona umida, habitat diffuso nelle pertinenze dell’abitato. Essa viene citata, per la prima volta, in un documento della seconda metà del ‘700 (il cosiddetto Cabrero di Campo Freddodel 1782, compilato dal Capitano Giacomo Brusco, ingegnere e cartografo al servizio della Repubblica di Genova), tra le diverse proprietà della famiglia Spinola, famiglia nobile genovese che possedeva molti terreni e case rurali in zona9; da testimonianze più recenti sappiamo inoltre che essa è stata abitata da diverse famiglie, fino all’inizio degli anni ’70 periodo storico in cui si è registrato un massiccio abbandono della zona da parte degli abitanti, i Cabané, scesi nelle città limitrofe in cerca di condizioni di vita migliori. Per quanto r iguarda la struttura, l ’ecomuseo s i sviluppa su due edifici paralleli tra loro un tempo utilizzati rispettivamente come stalla e fienile (costruzione a destra, nell’immagine ) e come abitazione (costruzione a sinistra, nell’immagine), gli abitati presentano tipici tetti molto spioventi (a 45° gradi), l’uno ricostruito con le tipiche tegole della zona dette pisanin, l’altro con scandole di legno di castagno.
L’Ecomuseo di Cascina Moglioni, istituito nel 1996, è stato tra i primi nati in Italia, insieme all’Ecomuseo della Segale – Aree Protette Alpi Marittime, all’Ecomuseo Colombano Romean – Aree Protette Alpi Cozie, all’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano – Associazione Basso Monferrato Astigiano. Gesti…

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