Enjoying Rome

Antonio
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Offerta gastronomica

Il caffè Sant'Eustachio, serve uno dei migliori - se non il migliore - caffè di Roma. Il bar, si trova a 5 minuti a piedi dalla casa vacanze e merita assolutamente una visita, per assaporare un eccellente caffè.
259 yerel halk öneriyor
Sant' Eustachio Il Caffè
82 Piazza di S. Eustachio
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Il caffè Sant'Eustachio, serve uno dei migliori - se non il migliore - caffè di Roma. Il bar, si trova a 5 minuti a piedi dalla casa vacanze e merita assolutamente una visita, per assaporare un eccellente caffè.
Se venite a Roma, non potete non gustare un gelato presso una delle migliori e più antiche gelaterie di Roma. Magari, vi capiterà di trovarci anche qualche personaggio della politica o dello spettacolo...
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Giolitti
40 Via degli Uffici del Vicario
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Se venite a Roma, non potete non gustare un gelato presso una delle migliori e più antiche gelaterie di Roma. Magari, vi capiterà di trovarci anche qualche personaggio della politica o dello spettacolo...
A Roma, è d'obbligo assaggiare la pizza bianca con la mortadella fresca appena tagliata o, perché no, con la porchetta...
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Il Fornaio
Via dei Baullari
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A Roma, è d'obbligo assaggiare la pizza bianca con la mortadella fresca appena tagliata o, perché no, con la porchetta...
È da 50 anni che il bar Pompi – via della Croce, ma il locale storico sta nella più decentrata via Albalonga – ci delizia con il suo inarrivabile tiramisù. Non solo quello classico al caffè, ma anche quelli al pistacchio, al cioccolato, alla banana, alla fragola. Come lo prendi lo prendi, è sempre il migliore di Roma.
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Pompi Tiramisù
88 Via della Croce
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È da 50 anni che il bar Pompi – via della Croce, ma il locale storico sta nella più decentrata via Albalonga – ci delizia con il suo inarrivabile tiramisù. Non solo quello classico al caffè, ma anche quelli al pistacchio, al cioccolato, alla banana, alla fragola. Come lo prendi lo prendi, è sempre il migliore di Roma.
Un altro luogo per aperitivi memorabili a Roma è sicuramente l’atelier di scultura Canova-Tadolini (via del Babuino, 150). Un’esperienza unica sarà per voi sorseggiare un tè o un caffè immersi in un ambiente fuori dal comune, ingombro di tavoli e strumenti di lavoro e affollato di statue e bozzetti in gesso del vecchio laboratorio e bottega d’arte.
45 yerel halk öneriyor
Canova Tadolini
150/a Via del Babuino
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Un altro luogo per aperitivi memorabili a Roma è sicuramente l’atelier di scultura Canova-Tadolini (via del Babuino, 150). Un’esperienza unica sarà per voi sorseggiare un tè o un caffè immersi in un ambiente fuori dal comune, ingombro di tavoli e strumenti di lavoro e affollato di statue e bozzetti in gesso del vecchio laboratorio e bottega d’arte.
Il mercato di San Teodoro è un posto adorabile. Apre solo il sabato e la domenica e offre di tutto: frutta, verdura, fiori, carni, pane, formaggi, salumi, miele, confetture, dolci e biscotti… tutto buonissimo e tutto a km 0. Sta sotto al Palatino, accanto al Circo Massimo, ci andate all’ora di pranzo e vi sedete nel cortiletto all’ombra a bervi una birra artigianale mentre vi deliziate con un cartoccio di pesce o verdure fritte.
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Campagna Amica Pazarı
74 Via di S. Teodoro
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Il mercato di San Teodoro è un posto adorabile. Apre solo il sabato e la domenica e offre di tutto: frutta, verdura, fiori, carni, pane, formaggi, salumi, miele, confetture, dolci e biscotti… tutto buonissimo e tutto a km 0. Sta sotto al Palatino, accanto al Circo Massimo, ci andate all’ora di pranzo e vi sedete nel cortiletto all’ombra a bervi una birra artigianale mentre vi deliziate con un cartoccio di pesce o verdure fritte.
L’Antico Bar Pasticceria Mariani a Ponte Sisto fa parte dei negozi storici di Roma, quindi esiste da almeno 150 anni. Andateci a fare colazione, o anche solo per un caffè, per provare la sensazione di tornare al tempo che fu in un ambiente in cui tutto è retrò, dai pavimenti, alle seggiole, ai ripiani di marmo. Lo storico bar dove Verdone scritturò la Sora Lella sta in via dei Pettinari, 44.
Old Bar Pasticceria Mariani
44 Via dei Pettinari
L’Antico Bar Pasticceria Mariani a Ponte Sisto fa parte dei negozi storici di Roma, quindi esiste da almeno 150 anni. Andateci a fare colazione, o anche solo per un caffè, per provare la sensazione di tornare al tempo che fu in un ambiente in cui tutto è retrò, dai pavimenti, alle seggiole, ai ripiani di marmo. Lo storico bar dove Verdone scritturò la Sora Lella sta in via dei Pettinari, 44.
Il nome “Grattachecca” viene da una tale Francesca che nel secolo scorso, con gli strumenti del marito che faceva il falegname, grattava le colonne di ghiaccio per ottenerne dei fiocchi impalpabili bianchi come la neve. A questi, aggiungeva poi succhi, sciroppi o pezzi di frutta. Nel guardarla grattare, la gente ci scherzava dicendole “grattami Checca” da qui grattachecca! Questa sorta di dessert da passeggio, più economico e più rinfrescante di un gelato, riscosse molto successo ed è ancora oggi una delle cose che i romani amano di più. La migliore la gustate dalla Sora Mirella a Ponte Cestio.
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Sora Mirella
Lungotevere degli Anguillara
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Il nome “Grattachecca” viene da una tale Francesca che nel secolo scorso, con gli strumenti del marito che faceva il falegname, grattava le colonne di ghiaccio per ottenerne dei fiocchi impalpabili bianchi come la neve. A questi, aggiungeva poi succhi, sciroppi o pezzi di frutta. Nel guardarla grattare, la gente ci scherzava dicendole “grattami Checca” da qui grattachecca! Questa sorta di dessert da passeggio, più economico e più rinfrescante di un gelato, riscosse molto successo ed è ancora oggi una delle cose che i romani amano di più. La migliore la gustate dalla Sora Mirella a Ponte Cestio.
A Roma bisogna assaggiare i rigatoni co’ la pajata. I migliori sono sicuramente quelli di Checchino, dal 1887 accanto al mattatoio di Testaccio dove le frattaglie bovine venivano riconosciute agli operai come la 5° parte della paga settimanale. Checchino è anche lo specialista della cosiddetta cucina del quinto quarto, parti dell’animale considerate meno nobili ma non per questo meno gustose: deliziatevi con la trippa alla romana con pecorino e menta, la coratella coi carciofi, le animelle con la cipolla, le cervella fritte, la coda alla vaccinara.
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Checchino Dal 1887
30 Via di Monte Testaccio
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A Roma bisogna assaggiare i rigatoni co’ la pajata. I migliori sono sicuramente quelli di Checchino, dal 1887 accanto al mattatoio di Testaccio dove le frattaglie bovine venivano riconosciute agli operai come la 5° parte della paga settimanale. Checchino è anche lo specialista della cosiddetta cucina del quinto quarto, parti dell’animale considerate meno nobili ma non per questo meno gustose: deliziatevi con la trippa alla romana con pecorino e menta, la coratella coi carciofi, le animelle con la cipolla, le cervella fritte, la coda alla vaccinara.
Boccione, a via del Portico d’Ottavia 51, è famoso per la crostata di ricotta e visciole, ma se foste davvero romani sapreste che questa si può trovare buona anche altrove. Quello che non sapete, non essendo romani, è che da Boccione “devi da comprà’ i bruscolini, no la crostata”, ossia i semi di zucca tostati e coperti di sale! Provate!
Boccione
536 A-B Via dei Monti Tiburtini
Boccione, a via del Portico d’Ottavia 51, è famoso per la crostata di ricotta e visciole, ma se foste davvero romani sapreste che questa si può trovare buona anche altrove. Quello che non sapete, non essendo romani, è che da Boccione “devi da comprà’ i bruscolini, no la crostata”, ossia i semi di zucca tostati e coperti di sale! Provate!
Il panino co’ la porchetta è tipico di Roma ed è il pranzo preferito di operai, muratori, stradini e netturbini. L’importante è che sia vera porchetta, con la crosta croccante e le spezie dentro: non devono mancare rosmarino, pepe, finocchietto e ginepro. Meglio se mangiata da “Er Buchetto” via del Viminale, 2.
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Er Buchetto
2F Via del Viminale
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Il panino co’ la porchetta è tipico di Roma ed è il pranzo preferito di operai, muratori, stradini e netturbini. L’importante è che sia vera porchetta, con la crosta croccante e le spezie dentro: non devono mancare rosmarino, pepe, finocchietto e ginepro. Meglio se mangiata da “Er Buchetto” via del Viminale, 2.
Avrete sicuramente sentito parlare dell’Antico Vinaio come del locale più recensito al mondo su Tripadvisor, un piccolo diamante di food-business che nasce dalle bottegucce in Via de’ Neri, a Firenze. Finalmente, è sbarcato anche a Roma, a due passi dal Pantheon. Perfetto per assaporare prodotti tipici e di qualità, all'interno di croccanti e saporitissime schiacciate. Attenzione però, la fila è quasi sempre assicurata!
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All'Antico Vinaio - Roma
3 Piazza della Maddalena
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Avrete sicuramente sentito parlare dell’Antico Vinaio come del locale più recensito al mondo su Tripadvisor, un piccolo diamante di food-business che nasce dalle bottegucce in Via de’ Neri, a Firenze. Finalmente, è sbarcato anche a Roma, a due passi dal Pantheon. Perfetto per assaporare prodotti tipici e di qualità, all'interno di croccanti e saporitissime schiacciate. Attenzione però, la fila è quasi sempre assicurata!

Visite turistiche

In pieno centro si trova la chiesa di San Luigi dei Francesi. A guardarla da fuori si direbbe piuttosto anonima, ma al suo interno, nell’ultima cappella di sinistra, sono conservate ben tre, dico 3 meravigliose tele dipinte da Caravaggio con le storie di San Matteo. Entrate per credere. Succede solo a Roma.
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Church of St. Louis of the French
Piazza di San Luigi de' Francesi
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In pieno centro si trova la chiesa di San Luigi dei Francesi. A guardarla da fuori si direbbe piuttosto anonima, ma al suo interno, nell’ultima cappella di sinistra, sono conservate ben tre, dico 3 meravigliose tele dipinte da Caravaggio con le storie di San Matteo. Entrate per credere. Succede solo a Roma.
Se piove andate al Pantheon, ma non per ripararvi.  Sarebbe bene infatti portare l’ombrello perché a differenza di quello che dicono, dentro ci piove eccome! La pioggia scende attraverso l’oculo aperto e bagna i 9 mt centrali del magnifico pavimento marmoreo voluto dall’imperatore Adriano.
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Pantheon
Piazza della Rotonda
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Se piove andate al Pantheon, ma non per ripararvi.  Sarebbe bene infatti portare l’ombrello perché a differenza di quello che dicono, dentro ci piove eccome! La pioggia scende attraverso l’oculo aperto e bagna i 9 mt centrali del magnifico pavimento marmoreo voluto dall’imperatore Adriano.
A Sant’Ignazio c’è una cupola molto particolare, anzi la cupola non c’è affatto. Era prevista, ma per varie ragioni non era mai stata realizzata. Se ne affidò l’incarico al gesuita Andrea Pozzo che risolse il problema dipingendo una grande cupola in prospettiva su una grande tela. Entrate a vederla, è solo uno degli straordinari trompe l’oeil, inganni ottici, che potrete ammirare all’interno di questo spettacolare luogo di culto.
Cathedral of St. Ignatius of Loyola at Campus Martius
A Sant’Ignazio c’è una cupola molto particolare, anzi la cupola non c’è affatto. Era prevista, ma per varie ragioni non era mai stata realizzata. Se ne affidò l’incarico al gesuita Andrea Pozzo che risolse il problema dipingendo una grande cupola in prospettiva su una grande tela. Entrate a vederla, è solo uno degli straordinari trompe l’oeil, inganni ottici, che potrete ammirare all’interno di questo spettacolare luogo di culto.
Quando vi sarete stancati di farvi le foto in tutte le pose possibili, andate a piazza Navona e fatevi tentare da uno dei tanti artisti di strada che aspettano con i loro cavalletti e i lavori già fatti bene in vista per mostrare quanto sono bravi e quanta gente importante, quanti vip, hanno già immortalato prima di voi. Una manciata di minuti e avrete anche voi il vostro miglior sorriso ritratto sulla carta in pochi tratti di carboncino.
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Navona Meydanı
Piazza Navona
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Quando vi sarete stancati di farvi le foto in tutte le pose possibili, andate a piazza Navona e fatevi tentare da uno dei tanti artisti di strada che aspettano con i loro cavalletti e i lavori già fatti bene in vista per mostrare quanto sono bravi e quanta gente importante, quanti vip, hanno già immortalato prima di voi. Una manciata di minuti e avrete anche voi il vostro miglior sorriso ritratto sulla carta in pochi tratti di carboncino.
Certo è un po’ eccessivo chiamarlo fumetto, ma lo splendido rilievo della Colonna di Traiano ci racconta la conquista della Dacia passo dopo passo, dall’attraversamento del Danubio delle legioni romane alla morte suicida di Decebalo, re sconfitto, deciso a non finire nelle mani del nemico. Una storia illustrata che ovviamente parte da Roma.
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Trajan Column
Foro Traiano
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Certo è un po’ eccessivo chiamarlo fumetto, ma lo splendido rilievo della Colonna di Traiano ci racconta la conquista della Dacia passo dopo passo, dall’attraversamento del Danubio delle legioni romane alla morte suicida di Decebalo, re sconfitto, deciso a non finire nelle mani del nemico. Una storia illustrata che ovviamente parte da Roma.
La piazza più elegante di Roma non è piazza Navona, né piazza di Spagna, ma la meno conosciuta piazza del Campidoglio. Forse perché di Michelangelo? Forse perché laica? Fatto sta che il suo elegante disegno sta addirittura sulla moneta da 50/c di euro italiana.
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Campidoglio square
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La piazza più elegante di Roma non è piazza Navona, né piazza di Spagna, ma la meno conosciuta piazza del Campidoglio. Forse perché di Michelangelo? Forse perché laica? Fatto sta che il suo elegante disegno sta addirittura sulla moneta da 50/c di euro italiana.
Se siete dei bugiardi incalliti, non andate alla Bocca della Verità! La leggenda vuole che se si mette la mano nella bocca del faccione di pietra che sta nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin non c’è speranza, la bocca si richiuderà inghiottendo la mano di colui che l’ha sfidata mentendo spudoratamente.
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Doğruluk Ağzı
18 Piazza della Bocca della Verità
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Se siete dei bugiardi incalliti, non andate alla Bocca della Verità! La leggenda vuole che se si mette la mano nella bocca del faccione di pietra che sta nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin non c’è speranza, la bocca si richiuderà inghiottendo la mano di colui che l’ha sfidata mentendo spudoratamente.
Via Margutta, la via degli artisti, costeggia le pendici del Pincio con molti di quelli che furono atelier di artisti. Ci lavorò anche Picasso. In uno di questi studi si girarono scene del film Vacanze romane. Accanto ad un portone una targa ricorda che lì vissero Fellini e la Masina. Oltre a numerose gallerie d’arte, la strada conserva un’atmosfera ovattata, appartata, silenziosa… da amarcord.
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Via Margutta
Via Margutta
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Via Margutta, la via degli artisti, costeggia le pendici del Pincio con molti di quelli che furono atelier di artisti. Ci lavorò anche Picasso. In uno di questi studi si girarono scene del film Vacanze romane. Accanto ad un portone una targa ricorda che lì vissero Fellini e la Masina. Oltre a numerose gallerie d’arte, la strada conserva un’atmosfera ovattata, appartata, silenziosa… da amarcord.
Pur essendo in pieno centro, la casa dei mostri non la trovate per caso, ma vi dico io dov’è. Proprio sopra piazza di Spagna, all’inizio di via Gregoriana, la riconoscete subito per la sua porta e le sue finestre a forma di mostruose bocche spalancate. Il vezzo di un artista che così intendeva sbalordire i visitatori che, superato lo spavento iniziale, avessero varcato la soglia ritrovandosi in un meraviglioso giardino incantato.
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Palazzo Zuccari
28 Via Gregoriana
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Pur essendo in pieno centro, la casa dei mostri non la trovate per caso, ma vi dico io dov’è. Proprio sopra piazza di Spagna, all’inizio di via Gregoriana, la riconoscete subito per la sua porta e le sue finestre a forma di mostruose bocche spalancate. Il vezzo di un artista che così intendeva sbalordire i visitatori che, superato lo spavento iniziale, avessero varcato la soglia ritrovandosi in un meraviglioso giardino incantato.
Non si può non vedere la basilica di San Clemente per fare un viaggio a ritroso nel tempo. Si entra nella chiesa del XII secolo, poi si scende nella chiesa più antica fondata dai primi cristiani, poi si scende ancora più in basso e ci si ritrova nell’atrio di una casa romana, si vede un mitreo, si attraversa una strada e si accede ad un altro edificio dove scorre dell’acqua sorgiva. Forse quella che duemila anni fa aveva alimentato lo stagno di Nerone!
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Basilica of San Clemente
95 Via Labicana
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Non si può non vedere la basilica di San Clemente per fare un viaggio a ritroso nel tempo. Si entra nella chiesa del XII secolo, poi si scende nella chiesa più antica fondata dai primi cristiani, poi si scende ancora più in basso e ci si ritrova nell’atrio di una casa romana, si vede un mitreo, si attraversa una strada e si accede ad un altro edificio dove scorre dell’acqua sorgiva. Forse quella che duemila anni fa aveva alimentato lo stagno di Nerone!
Nella chiesa del Gesù, presso l’altare di S. Ignazio, alle 17:30 tutti i giorni si mette in funzione la macchina barocca giunta fino a noi ancora funzionante dal 1600. Una suggestiva orchestrazione di luci e musica avvolge l’altare mentre lentamente appare la statua argentea del Santo.
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Gesu Kilisesi
16 Via degli Astalli
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Nella chiesa del Gesù, presso l’altare di S. Ignazio, alle 17:30 tutti i giorni si mette in funzione la macchina barocca giunta fino a noi ancora funzionante dal 1600. Una suggestiva orchestrazione di luci e musica avvolge l’altare mentre lentamente appare la statua argentea del Santo.
La salita al Gianicolo non può mancare a chi viene a conoscere Roma. Da lassù la vista sulla città che appare ai suoi piedi è impareggiabile. Roma è là, bella da mozzare il fiato, con quelle sue linee morbide e capricciose, i suoi colori caldi, il cielo blu e il verde ovunque… Ci si innamora di Roma a prima vista, dal Gianicolo, e le si giura amore eterno da lassù, per non lasciarla mai più.
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Janikulum Terası
Salita di Sant'Onofrio
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La salita al Gianicolo non può mancare a chi viene a conoscere Roma. Da lassù la vista sulla città che appare ai suoi piedi è impareggiabile. Roma è là, bella da mozzare il fiato, con quelle sue linee morbide e capricciose, i suoi colori caldi, il cielo blu e il verde ovunque… Ci si innamora di Roma a prima vista, dal Gianicolo, e le si giura amore eterno da lassù, per non lasciarla mai più.
Scarpe comode e via! Si sale sulla cupola di San Pietro (c/o la basilica di San Pietro in Vaticano). 320 scalini non ve li toglie nessuno, ma solo se prendete l’ascensore, senno saranno 520! Da lassù il panorama vi farà dimenticare la fatica e le asperità della salita, starete a 130 mt d’altezza e sotto di voi… Roma! Se volete vedere il Papa avete due possibilità: prenotarvi per l’udienza del mercoledì mattina nel cortile di San Damaso in Vaticano, oppure recarvi in piazza San Pietro la domenica a mezzogiorno per vederlo affacciato alla finestra del suo studio per un discorso di 10 minuti chiamato Angelus e impartire alla fine la sua salvifica benedizione. Sono 4 le file di colonne che compongono il colonnato di San Pietro del Bernini. Ma se vi posizionate tra la fontana e l’obelisco, dove a terra c’è un disco di granito grigio con su scritto “centro del colonnato”, beh ne vedrete una sola.  E’ quello il fuoco dell’ellisse della piazza, dove la prima fila nasconde perfettamente le altre 3. Scovare tra i sampietrini neri di Piazza San Pietro l’unico rosso e a forma di cuore. La leggenda racconta che fu piantato da qualche parte sulla piazza da Bernini stesso a memoria di un amore perduto. In verità è un pezzo di rilievo in porfido egizio!
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Aziz Petrus Bazilikası
Piazza San Pietro
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Scarpe comode e via! Si sale sulla cupola di San Pietro (c/o la basilica di San Pietro in Vaticano). 320 scalini non ve li toglie nessuno, ma solo se prendete l’ascensore, senno saranno 520! Da lassù il panorama vi farà dimenticare la fatica e le asperità della salita, starete a 130 mt d’altezza e sotto di voi… Roma! Se volete vedere il Papa avete due possibilità: prenotarvi per l’udienza del mercoledì mattina nel cortile di San Damaso in Vaticano, oppure recarvi in piazza San Pietro la domenica a mezzogiorno per vederlo affacciato alla finestra del suo studio per un discorso di 10 minuti chiamato Angelus e impartire alla fine la sua salvifica benedizione. Sono 4 le file di colonne che compongono il colonnato di San Pietro del Bernini. Ma se vi posizionate tra la fontana e l’obelisco, dove a terra c’è un disco di granito grigio con su scritto “centro del colonnato”, beh ne vedrete una sola.  E’ quello il fuoco dell’ellisse della piazza, dove la prima fila nasconde perfettamente le altre 3. Scovare tra i sampietrini neri di Piazza San Pietro l’unico rosso e a forma di cuore. La leggenda racconta che fu piantato da qualche parte sulla piazza da Bernini stesso a memoria di un amore perduto. In verità è un pezzo di rilievo in porfido egizio!
A vedere Roma dal Giardino degli Aranci ci si deve andare! È un altro di quei belvedere a cui non si può rinunciare, innanzitutto per la posizione sull’Aventino e poi perché il giardino è una piccola oasi di pace proprio accanto alla chiesa di Santa Sabina dove c’è ancora l’albero di arancio miracoloso piantato da San Domenico.
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Portakal Bahçesi
Piazza Pietro D'Illiria
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A vedere Roma dal Giardino degli Aranci ci si deve andare! È un altro di quei belvedere a cui non si può rinunciare, innanzitutto per la posizione sull’Aventino e poi perché il giardino è una piccola oasi di pace proprio accanto alla chiesa di Santa Sabina dove c’è ancora l’albero di arancio miracoloso piantato da San Domenico.
Sull’Aventino ci si viene apposta per sbirciare dal buco della serratura! La serratura è quella della porta del muro di recinzione del Priorato dei Cavalieri di Malta. Ci appoggi l’occhio e vedi, in fondo in fondo, come attraverso un cannocchiale ma incastonata nel verde del giardino… la cupola di San Pietro!
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Aventine Anahtarı
4 Piazza dei Cavalieri di Malta
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Sull’Aventino ci si viene apposta per sbirciare dal buco della serratura! La serratura è quella della porta del muro di recinzione del Priorato dei Cavalieri di Malta. Ci appoggi l’occhio e vedi, in fondo in fondo, come attraverso un cannocchiale ma incastonata nel verde del giardino… la cupola di San Pietro!
Il tramonto più bello di Roma è quello che puoi ammirare dal Pincio. E si perché quando sei là sopra, sulla terrazza dedicata a Napoleone, starai guardando dritto verso ovest, verso San Pietro e oltre, il mare che con la sua temperatura mite e le goccioline di sale lo colora sempre di sfumature incredibili. Nei giardini del Pincio, proprio accanto al ponte del Muro Torto, c’è uno che affitta le biciclette, ma anche i tandem, i risciò e delle piccole vetture elettriche. Quello che ci vuole per concedersi un momento di svago con tutta la famiglia nel verde del parco pubblico di Roma. Per i più piccini c’è anche un’area giochi dedicata.
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Pincio Terası
Viale Gabriele D'Annunzio
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Il tramonto più bello di Roma è quello che puoi ammirare dal Pincio. E si perché quando sei là sopra, sulla terrazza dedicata a Napoleone, starai guardando dritto verso ovest, verso San Pietro e oltre, il mare che con la sua temperatura mite e le goccioline di sale lo colora sempre di sfumature incredibili. Nei giardini del Pincio, proprio accanto al ponte del Muro Torto, c’è uno che affitta le biciclette, ma anche i tandem, i risciò e delle piccole vetture elettriche. Quello che ci vuole per concedersi un momento di svago con tutta la famiglia nel verde del parco pubblico di Roma. Per i più piccini c’è anche un’area giochi dedicata.

Le Guide ai Quartieri

Non c’è niente di meglio di una bella pedalata in campagna. Prendete il 118 da piazza Venezia e fatevi portare fino all’inizio di via Appia Antica. Lì potete affittare le bici e farvi un giro sulla Regina Viarum, la più nobile strada romana, ammirando resti di antichi sepolcri e di nobili residenze lungo l’antico tracciato ancora ricoperto dai basoli originali. Se non soffrite di claustrofobia potete scendere nelle catacombe. Ce ne sono diverse lungo la via Appia Antica, e tutte sono composte da lunghissimi tunnel scavati nella roccia usati in passato come cimiteri cristiani. Peccato che le ossa non siano più visibili. A Roma si può ancora frequentare la Scuola dei Gladiatori. Il Gruppo Storico Romano ne ha aperta una in Via Appia Antica, 18: potete provare il loro programma “Gladiatore per un giorno”, che include ovviamente la tunica e i sandali, oppure addirittura iscrivervi al loro corso intensivo di 2 mesi.
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Via Appia Antica
Via Appia Antica
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Non c’è niente di meglio di una bella pedalata in campagna. Prendete il 118 da piazza Venezia e fatevi portare fino all’inizio di via Appia Antica. Lì potete affittare le bici e farvi un giro sulla Regina Viarum, la più nobile strada romana, ammirando resti di antichi sepolcri e di nobili residenze lungo l’antico tracciato ancora ricoperto dai basoli originali. Se non soffrite di claustrofobia potete scendere nelle catacombe. Ce ne sono diverse lungo la via Appia Antica, e tutte sono composte da lunghissimi tunnel scavati nella roccia usati in passato come cimiteri cristiani. Peccato che le ossa non siano più visibili. A Roma si può ancora frequentare la Scuola dei Gladiatori. Il Gruppo Storico Romano ne ha aperta una in Via Appia Antica, 18: potete provare il loro programma “Gladiatore per un giorno”, che include ovviamente la tunica e i sandali, oppure addirittura iscrivervi al loro corso intensivo di 2 mesi.
Andare a prendere il sole al laghetto dell’Eur. Sul prato tutt’attorno verdeggiante solo in primavera puoi distenderti come fossi in spiaggia e prendere in affitto un pattino per farti un giretto sul lago! Ci sono anche giostre per bambini ed un battello per la navigazione. A Roma c’è anche un “Hanami” giapponese. Quando fioriscono i Sakura, gli alberi di ciliegio, lungo tutta la Passeggiata del Giappone del laghetto dell’Eur, si apre uno spettacolo che ti riempie gli occhi di colori e il cuore di emozione. Inoltre a Roma c’è il mare. Non si vede ma è vicino e c’è un treno che ci arriva. Dalla stazione della Metro Piramide, si passa a quella del trenino che in 25 minuti vi porta ad Ostia Lido, a 5 minuti a piedi dalla spiaggia. Lo stesso trenino porta anche al sito archeologico di Ostia Antica.
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EUR
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Andare a prendere il sole al laghetto dell’Eur. Sul prato tutt’attorno verdeggiante solo in primavera puoi distenderti come fossi in spiaggia e prendere in affitto un pattino per farti un giretto sul lago! Ci sono anche giostre per bambini ed un battello per la navigazione. A Roma c’è anche un “Hanami” giapponese. Quando fioriscono i Sakura, gli alberi di ciliegio, lungo tutta la Passeggiata del Giappone del laghetto dell’Eur, si apre uno spettacolo che ti riempie gli occhi di colori e il cuore di emozione. Inoltre a Roma c’è il mare. Non si vede ma è vicino e c’è un treno che ci arriva. Dalla stazione della Metro Piramide, si passa a quella del trenino che in 25 minuti vi porta ad Ostia Lido, a 5 minuti a piedi dalla spiaggia. Lo stesso trenino porta anche al sito archeologico di Ostia Antica.
Sono 4 le file di colonne che compongono il colonnato di San Pietro del Bernini. Ma se vi posizionate tra la fontana e l’obelisco, dove a terra c’è un disco di granito grigio con su scritto “centro del colonnato”, beh ne vedrete una sola.  E’ quello il fuoco dell’ellisse della piazza, dove la prima fila nasconde perfettamente le altre 3. Scovare tra i sampietrini neri di Piazza San Pietro l’unico rosso e a forma di cuore. La leggenda racconta che fu piantato da qualche parte sulla piazza da Bernini stesso a memoria di un amore perduto. In verità è un pezzo di rilievo in porfido egizio! Cencio alla Parolaccia a vicolo del Cinque non a tutti piace, ma molti lo trovano divertente. E’ un ristorante che ha la pretesa di fondere la cucina romana con il folklore. Praticamente mangerete facendovi prendere a parolacce dai camerieri che sarebbero più adatti a lavorare in un mercato che a servire ai tavoli di un ristorante. Se siete a Trastevere un salto da Venanzio ce lo dovete fare. Il posto si chiama “Supplì” e fuori c’ė la fila… Devo aggiungere altro? Si, certo, l’indirizzo: via di San Francesco a Ripa 137. E già che siete qui, girate l’angolo e andate a vedere le vetrine di una bottega storica che potrebbe anche chiamarsi la caverna di Ali Babà! Leccornie alimentari di ogni genere e da tutto il mondo stipate all’inverosimile. Una specie di negozio in via di estinzione, bisogna andare! La drogheria esiste dal 1884 e la famiglia Innocenzi la gestisce dal 1947 sempre nello stesso posto, in via Natale del Grande 31.
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Trastevere
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Sono 4 le file di colonne che compongono il colonnato di San Pietro del Bernini. Ma se vi posizionate tra la fontana e l’obelisco, dove a terra c’è un disco di granito grigio con su scritto “centro del colonnato”, beh ne vedrete una sola.  E’ quello il fuoco dell’ellisse della piazza, dove la prima fila nasconde perfettamente le altre 3. Scovare tra i sampietrini neri di Piazza San Pietro l’unico rosso e a forma di cuore. La leggenda racconta che fu piantato da qualche parte sulla piazza da Bernini stesso a memoria di un amore perduto. In verità è un pezzo di rilievo in porfido egizio! Cencio alla Parolaccia a vicolo del Cinque non a tutti piace, ma molti lo trovano divertente. E’ un ristorante che ha la pretesa di fondere la cucina romana con il folklore. Praticamente mangerete facendovi prendere a parolacce dai camerieri che sarebbero più adatti a lavorare in un mercato che a servire ai tavoli di un ristorante. Se siete a Trastevere un salto da Venanzio ce lo dovete fare. Il posto si chiama “Supplì” e fuori c’ė la fila… Devo aggiungere altro? Si, certo, l’indirizzo: via di San Francesco a Ripa 137. E già che siete qui, girate l’angolo e andate a vedere le vetrine di una bottega storica che potrebbe anche chiamarsi la caverna di Ali Babà! Leccornie alimentari di ogni genere e da tutto il mondo stipate all’inverosimile. Una specie di negozio in via di estinzione, bisogna andare! La drogheria esiste dal 1884 e la famiglia Innocenzi la gestisce dal 1947 sempre nello stesso posto, in via Natale del Grande 31.
Monticiani e trasteverini si sono sempre contesi il primato della romanità a suon di sassaiole. Pur restando neutrale, vi consiglio di andare a farvi una passeggiata nel rione Monti se volete respirare la storia della città. Quando percorrete via Baccina, via Panisperna, via dei Serpenti o sostate in piazza Madonna dei Monti, siete nel cuore della Suburra, il quartiere popolare, popoloso e malfamato di Roma, ma anche quello dove nacque Giulio Cesare. E se proprio volete passeggiare nella Suburra di Cesare, potete prendere un tè al bar dell’albergo At the Roman Forum, a via degli Ibernesi, 20, ambientato in un criptoportico romano del tempo di Augusto. Magnifica la pavimentazione originale e le decorazioni pittoriche ancora esistenti. Se il caldo afoso di agosto proprio non vi si confà, allora andate all’Ice Club, in via Madonna dei Monti 18, dove anche d’estate il termometro rimane a -5. Non è certo tipico di Roma, ma se volete fare un’esperienza da brividi è quello che ci vuole!
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Rione Monti
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Monticiani e trasteverini si sono sempre contesi il primato della romanità a suon di sassaiole. Pur restando neutrale, vi consiglio di andare a farvi una passeggiata nel rione Monti se volete respirare la storia della città. Quando percorrete via Baccina, via Panisperna, via dei Serpenti o sostate in piazza Madonna dei Monti, siete nel cuore della Suburra, il quartiere popolare, popoloso e malfamato di Roma, ma anche quello dove nacque Giulio Cesare. E se proprio volete passeggiare nella Suburra di Cesare, potete prendere un tè al bar dell’albergo At the Roman Forum, a via degli Ibernesi, 20, ambientato in un criptoportico romano del tempo di Augusto. Magnifica la pavimentazione originale e le decorazioni pittoriche ancora esistenti. Se il caldo afoso di agosto proprio non vi si confà, allora andate all’Ice Club, in via Madonna dei Monti 18, dove anche d’estate il termometro rimane a -5. Non è certo tipico di Roma, ma se volete fare un’esperienza da brividi è quello che ci vuole!
Testaccio non è solo il quartiere ma il monte che lo domina. Il monte dei Cocci. E i cocci sono quelli delle anfore che i romani utilizzavano per il trasporto dell’olio e che, una volta svuotate, venivano fatte a pezzi e gettate su questa pianura accanto al porto fluviale.  Anno dopo anno, nell’arco di 2 o 3 secoli, quei cocci hanno creato una collina. Se poteste salirci sopra sentireste i cocci sbriciolarsi sotto i vostri piedi, ma siccome non si può dovrete accontentarvi di vederli attraverso le pareti vetrate di uno dei ristoranti che gli stanno intorno. Anche da Checchino si vedono. Accanto alla Piramide Cestia, racchiuso dalle mura Aureliane, il cimitero acattolico è un mondo a sè, fatto di silenzi, di verde, di gatti, di monumenti di misurata bellezza, di poesia, di struggente nostalgia… le ceneri di Gramsci e le spoglie di Camilleri sono lì. Andate a visitarlo se passate nei paraggi, per entrare basta un’offerta. Perdetevi a Testaccio che poi grande non è. Da qualsiasi parte attraversiate il quartiere, sempre al mercato arriverete. Un mercato moderno, direste, ma con un’anima antichissima, l’anima dei “fruttaroli”, contadini, allevatori, pescivendoli, macellai che lo animano da oltre un secolo. Via Beniamino Franklin, 12/E
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Lungotevere Testaccio
Lungotevere Testaccio
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Testaccio non è solo il quartiere ma il monte che lo domina. Il monte dei Cocci. E i cocci sono quelli delle anfore che i romani utilizzavano per il trasporto dell’olio e che, una volta svuotate, venivano fatte a pezzi e gettate su questa pianura accanto al porto fluviale.  Anno dopo anno, nell’arco di 2 o 3 secoli, quei cocci hanno creato una collina. Se poteste salirci sopra sentireste i cocci sbriciolarsi sotto i vostri piedi, ma siccome non si può dovrete accontentarvi di vederli attraverso le pareti vetrate di uno dei ristoranti che gli stanno intorno. Anche da Checchino si vedono. Accanto alla Piramide Cestia, racchiuso dalle mura Aureliane, il cimitero acattolico è un mondo a sè, fatto di silenzi, di verde, di gatti, di monumenti di misurata bellezza, di poesia, di struggente nostalgia… le ceneri di Gramsci e le spoglie di Camilleri sono lì. Andate a visitarlo se passate nei paraggi, per entrare basta un’offerta. Perdetevi a Testaccio che poi grande non è. Da qualsiasi parte attraversiate il quartiere, sempre al mercato arriverete. Un mercato moderno, direste, ma con un’anima antichissima, l’anima dei “fruttaroli”, contadini, allevatori, pescivendoli, macellai che lo animano da oltre un secolo. Via Beniamino Franklin, 12/E

Şehir tavsiyesi

Gelenekler ve kültür

Bere dal 'Nasone'

Bere dal nasone è la cosa più romana che potete fare. A Roma, dicesi “nasone” le fontanelle pubbliche in ghisa di forma cilindrica e con tubicino ricurvo a mo’ di rubinetto. L’acqua è meravigliosamente fresca e dissetante, un vero piacere. Dopo aver bevuto, è d’obbligo asciugarsi con la manica…
Kaçırmayın

Fare la spesa tra le volte dell'antico teatro Pompeo

Se dovete fare la spesa, non andate in un supermercato qualunque. In via del Biscione 79 ce n’è uno che può permettersi il lusso di esporre le proprie merci sotto le volte del teatro di Pompeo, il più antico di Roma. Se poi uscendo fate quattro passi e arrivate a via di Grotta Pinta vedrete come l’andamento a semicerchio degli edifici ricalca perfettamente la curva della cavea del teatro stesso.
Çocuklarla seyahat etme

Spettacolo di marionette con vista panoramica su Roma

Portare i bambini a vedere lo spettacolo di marionette sulla terrazza panoramica del Gianicolo. Il teatrino è lì dal 1959, con le sue storie di Pulcinella e della sua fidanzata Gabriella. Non mancano neanche le altre maschere della commedia dell’arte. La domenica mattina, sul tardi.
Gezinme

Scoprire Roma viaggiando sul tram 3

Se vuoi davvero conoscere Roma, fallo in maniera economica grazie al tram 3. Magari approfittando di una giornata piovosa o troppo calda per stare all’aperto. Partendo dalla stazione Trastevere passerai da Porta Portese, attraverserai il Tevere, Testaccio, vedrai la Piramide, le Mura Aureliane, il Circo Massimo, il Palatino, il Colosseo, la basilica di San Giovanni, santa Croce in Gerusalemme, Porta Maggiore e l’intreccio degli acquedotti romani… e potrai continuare fino ad arrivare al margine di Villa Borghese.